Io Sono il Buio by Maura Grignolo

Io Sono il Buio by Maura Grignolo

autore:Maura Grignolo [Grignolo, Maura]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781549573699
Google: XX0QtAEACAAJ
Amazon: 1549573691
editore: Independently published
pubblicato: 2017-07-05T05:52:54+00:00


18

Erano le cinque e mezza quando Cassidy arrivò a casa, dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro. Aveva passato tutto il pomeriggio a catalogare e selezionare le foto della campagna, in compagnia di Krill. Ingrandite al computer, le immagini erano risultate ancora migliori di quello che apparivano a una prima occhiata; entrambi avevano osservato minuziosamente quelle immagini fin quasi a perdere la vista. Modificate un po' con fotoshop risultarono splendide. Okay, si, sono brava, aveva pensato.

Sentendosi sudata e sporca, la prima cosa che fece una volta entrata in casa fu di infilarsi sotto la doccia. L'acqua era deliziosamente calda, e quando cominciò a scenderle lungo la schiena sentì tutta la stanchezza che l'abbandonava, insieme allo stress degli ultimi giorni. Era bellissimo. Si appoggiò con le mani alla parete lasciando che l'acqua le scivolasse lungo il viso e i capelli.

Driiiin...

Aprì gli occhi, credendo di aver sentito il telefono squillare, ma l'acqua copriva ogni suono. Non poteva essere. Mentre dormiva c'era sempre qualcuno che si appiccicava al suo campanello, non poteva essere vero che anche mentre faceva la doccia qualcuno reclamasse la sua presenza. No... non uscirò di qui per niente al mondo. L'acqua le cadeva addosso come il getto di una cascata tropicale, calda e bellissima. Dopo soli pochi secondi sentì di nuovo la suoneria del telefono; chiuse il rubinetto della doccia, imprecando contro tutto e tutti, e tese l'orecchio. In effetti stava squillando.

<< Maledizione! >> Si passò una mano sul viso, prese l'accappatoio e corse fuori dal bagno per andare a rispondere. Per poco non scivolò sul pavimento bagnato e andò quasi a schiantarsi contro il muro di fronte a lei. << Oddio... merda! >> Afferrò il telefono, togliendosi l'acqua dagli occhi. << Pronto? >> ringhiò, pronta a entrare nel telefono e saltare al collo di chiunque avesse osato disturbarla in un momento così sacro.

<< Cassidy Bennet? >> domandò una voce maschile dal timbro dolce.

<< Si. Chi parla? >> chiese, mentre i capelli bagnati sgocciolavano sul letto. Li tamponò con una manica dell'accappatoio rosa, imprecando mentalmente.

<< Sono Julian Cress, si ricorda di me? >>

Cassidy, che si stava strofinando i lunghi capelli, rimase un attimo immobile per la sorpresa. Julian Cress! Perché mai le aveva telefonato a casa? Dannato uomo pieno di soldi! E l'aveva interrotta... ma come avrebbe potuto mai prenderlo in simpatia?

<< Come ha avuto questo numero? >> Possibile che fosse così semplice scoprire cognome e numero di una perfetta estranea? E quella cosa chiamata privacy? Dio, lo odio,

<< Ho le mie conoscenze >>, disse semplicemente.

Si batté una mano sulla fronte. Ma certo, che sciocca. Be, tu e le tue conoscenze potete anche andarvene a quel paese, per usare termini di viva galanteria, pensò. << Ma certo, il tizio arrogante del taxi. Cosa vuole? >>

Dall'altro capo del filo Julian rise. << Volevo farmi perdonare per la mia scortesia di ieri sera... >>

<< Inviandomi altri fiori? Se è così devo dirle che preferisco le rose >>, lo interruppe Cassidy. << Anzi, visto che stiamo condividendo un momento così bello, le dirò che io odio i fiori.



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